CONVINZIONI SU DI SÈ - AUTOSTIMA
Abbiamo un’infinità di convinzioni limitanti su noi stessi, alcune sono a livello conscio, ma molte altre sono del tutto inconsce. La paura di essere inadeguati serpeggia dentro di noi e si fa più forte quando usciamo dalla nostra zona di comfort e affrontiamo situazioni nuove che non siamo abituati a padroneggiare.
Sentirsi adeguati dev’essere una scelta precisa: se lasceremo al caso, alle singole situazioni, il potere di farci sentire bene con noi stessi e con gli altri, saremo destinati all’infelicità.
Ed è soprattutto quando ci troviamo in situazioni difficili, in situazioni nelle quali non abbiamo un controllo totale, che dobbiamo sentirci adeguati. È naturale provare una sensazione di smarrimento e di insicurezza nelle situazioni nuove e delicate, ma questo non deve comportare il sentirci persone inadeguate. La differenza tra ciò che siamo e ciò che sperimentiamo contiene il segreto per un’autostima solida e duratura: l’identità è una cosa, l’esperienza è un’altra.
Dobbiamo disidentificarci da tutte le false idee che abbiamo su noi stessi, senza più interrogarci sulla nostra adeguatezza: siamo adeguati di ‘default’. Questo naturalmente non significa non migliorare o correggere gli aspetti di noi che vogliamo implementare, ma significa smettere di dubitare della nostra validità come persone.
CAMBIA LE TUE CONVINZIONI LIMITANTI SULL’AUTOSTIMA
Ecco le convinzioni limitanti più comuni che abbiamo su questo.
Sono inadeguato/incapace/non valgo niente
Sentirci adeguati dipende solo ed esclusivamente da noi, non da quello che gli altri pensano. E la nostra percezione è in grado di fare magie: se davvero ci sentiremo abbastanza anche gli altri ci vedranno così, perché ci vedranno attraverso i nostri occhi. Non importa quello che diremo loro, ma quello che crederemo realmente di noi stessi.
Sono insignificante/poco importante
Pensiamo che le cose che abbiamo da dire non siano importanti, che gli altri abbiano contenuti più intelligenti e valide da condividere, e che non siano minimamente interessati al nostro pensiero, che giudichiamo poco originale, scarsamente rilevante, di poco valore. Crediamo che per ottenere l’attenzione degli altri dovremmo essere diversi, più brillanti.
Sono diverso/inferiore agli altri
Una specie di sindrome da brutto anatroccolo, insomma. Vediamo gli altri migliori di noi, più adeguati, più capaci nelle diverse situazioni, socialmente più brillanti, con più fiducia e stima nei propri confronti. Ci sembra godano di una maggiore considerazione da parte degli altri, li percepiamo credibili, sicuri di sé, capaci di far fronte ad ogni situazione facilmente. Il più delle volte questo è totalmente falso.
Sono un debole/una vittima
Questa è una convinzione molto pericolosa, perché rischia di diventare un vero e proprio alibi per evitare di metterci in gioco. Spesso nasce dall’idea che le persone forti non abbiano fragilità, cosa che ovviamente non è assolutamente vera. L’idea che abbiamo della forza è distorta, ad esempio pensiamo che chi prevarica sia ‘forte’ e non ci rendiamo conto che la vera forza è nella gentilezza e nel rispetto.
Sono cattivo/egoista
Retaggi infantili, ancorati dentro di noi, fanno sì che quando facciamo qualcosa che contraria gli altri, o entra in contrasto con i desideri altrui, siamo cattivi e/o egoisti. A volte questa convinzione, spesso inconscia, è talmente profonda che ci spinge a dare sempre la precedenza agli altri e mettere noi stessi dietro tutto e tutti. E a vivere una vita totalmente squilibrata